Dopo anni di approfondimenti, confronti e mobilitazioni sul campo, il punto sulla situazione del progetto Tav in Trentino accompagnato da spunti di riflessione su ciò che esso rappresenta.
Perché il Tav – come viene spiegato in queste pagine attraverso l’analisi di dati e documentazione ufficiale – non è soltanto un progetto inutile, dannoso e devastante ma anche uno strumento per modellare il mondo che ci circonda e, con esso, le possibilità di immaginare una sua trasformazione.
La propaganda si è affinata negli anni, cercando di rifare il trucco a un’opera verso la quale il dissenso è crescente. Si parla oggi di “bypass ferroviari”, si promette “in cambio” l’interramento della ferrovia di Trento. Il TAV non è più un progetto ferroviario di cui argomentare la necessità in termini di analisi costi-benefici bensì un “sogno irrinunciabile”, un’“occasione di valorizzazione del territorio”, addirittura il tassello di un “sistema sostenibile di mobilità”. Ma la verità, come troverete documentato in questo opuscolo, è che la “nuova” progettazione ricalca in tutto e per tutto la precedente, non modificando né i tracciati né i loro devastanti effetti sul territorio, né, soprattutto, la questione di fondo: l’inutilità dell’opera e la necessità di organizzarsi per opporvisi.
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