BEN SCAVATO VECCHIA TALPA! Presentato il progetto di fattibilità della circonvallazione TAV di Trento

 

Giovedì scorso è stato pubblicato il progetto di fattibilità della circonvallazione ferroviaria.
Si tratta di una documentazione ponderosa, di cui cercheremo a breve di restituirvi una valutazione sintetica, ma a una prima occhiata promette per la città di Trento una distruzione peggiore di quella che ci si poteva aspettare.

Nella cartografia tutti i puntini colorati che vedete rappresentano altrettante aree di cantiere e di deposito materiali. E’ uno scempio che abbraccia tutta la città, da Nord a Sud, da Roncafort a Besenello, passando ovviamente per aree SLOI, San Martino/Scalo Filzi e Mattarello, particolarmente colpiti.

A questo link è possibile scaricare l’intero progetto

Mentre l’amministrazione comunale, con il silenzio complice della sua componente pseudo-ecologista, faceva il lavoro di propaganda alla popolazione, ventilando progetti integrati, mobilità sostenibile e rendering scintillanti, la stessa si impegnava con RFI a sotterrare sotto un patto di riservatezza le dimensioni del disastro.
Al sindaco e all’assessore il compito di fare avanspettacolo, a Rete Ferroviaria Italiana quello di fare il lavoro duro e sporco, quello scavo progettuale che anticipa i mille buchi dei cantieri reali.
E mentre quelli blateravano di partecipazione negli incontri online e allestivano lo spazio farlocco di Trento Lab, RFI decideva tutto: dove piazzare le aree di cantiere, quelle dello stoccaggio dei materiali, quali percorsi far seguire ai circa 1000 viaggi di TIR al giorno, quanti e quali aree espropriare eccetera.
Il tutto viene pubblicato a poche settimane dal termine ultimo per la popolazione per presentare osservazioni nell’ambito della valutazione di impatto ambientale, tentando di mettere in difficoltà chi vuole approfondire il progetto, dire la sua in merito e magari opporsi.

Anche a noi tocca continuare un lavoro di scavo un pò sotterraneo e un pò all’aperto: un lavoro di studio e divulgazione degli elaborati progettuali e un lavoro di tessitura di quella rete di tante e diverse persone che, ognuna con la sua differente sensibilità e posizione, sono determinate a dare corpo al loro NO a questo disastro.

 

Non avremo molto tempo e per farlo meglio avremo bisogno di un luogo fisico, una piccola tana per incontrarci, conoscerci, esaminare le mappe della devastazione che progettano e, insieme, le mappe di una resistenza possibile.

Si chiamerà La Talpa e affiorerà in San Martino, prima di quanto pensiate!

Incontriamoci e organizziamoci contro il più grande disastro sociale ed ecologico della storia recente del Trentino!