Sabato 21 gennaio ci siamo trovati in un centinaio di persone ad inaugurare questo luogo di lotta e di solidarietà concreta a chi rischia di pagare per primo il prezzo della Grande Mala Opera. Abbiamo condiviso un pranzo e cominciato ad allestire il presidio e a discutere i modi per farlo vivere e costruire assieme in maniera comunitaria, plurale e popolare percorsi di resistenza.
Il presidio sorge a Trento Nord, nel piazzale della famiglia Odorizzi, che vive nell’edificio adiacente e che al pianterreno gestisce un’officina artigiana che le dà da vivere. Il progetto di circonvallazione ferroviaria prevede l’esproprio di parte di questa proprietà, rendendo di fatto inservibile sia la casa che l’officina. Un prezzo altissimo e non monetizzabile per la famiglia Odorizzi, alla quale, ciononostante, ancora nessuna comunicazione ufficiale da parte di RFI è arrivata. Ma quel luogo è anche il simbolo del disastro che l’opera comporterebbe per l’intera città, dal momento che i cantieri lì previsti impatterebbero in maniera pericolosissima sulle vicine aree inquinate della SLOI. Di seguito il testo distribuito in occasione dell’inaugurazione e alcune foto.
“Incombono sul Trentino progetti speculativi che promettono vantaggi alla popolazione, ma che in realtà porteranno ancora più danni all’ambiente e alla salute, sprecando risorse economiche che potrebbero essere destinate al sociale, alla sanità, all’istruzione e all’inclusione. Tutto questo per il solito profitto di pochi a danno di tutti gli altri.
Tra questi, la nefasta circonvallazione ferroviaria potrebbe cambiare per sempre l’aspetto della città e la vita di molti dei suoi abitanti. Gran parte della popolazione non è a conoscenza delle caratteristiche e dei rischi della circonvallazione ferroviaria per la città di Trento: danneggiamento serio di molte sorgenti di acqua potabile, inquinamento da polveri e smog, viabilità stravolta, il rischio paleofrana della Marzola, il pericolo della bomba ecologica nello scavo che interesserà le aree inquinate di SLOI e Carbochimica (un disastro annunciato: la rimessa in circolo dei veleni della SLOI!). Per non contare tutte le case e i terreni che saranno espropriati o danneggiati dai lavori della ferrovia perché sopra la frana o adiacenti ai cantieri.
Un’ingiustizia che potrebbe diventare pericolosa realtà! RFI e Comune di Trento dichiarano che da marzo inizieranno gli espropri coatti di case, esercizi commerciali e terreni per iniziare la cantierizzazione di questa galleria di 12 km che, devastando irrimediabilmente la campagna di Acquaviva di Mattarello, uscirebbe in pieno abitato di S. Martino.
NOI: espropriati, futuri danneggiati, cittadini solidali e preoccupati per il futuro proprio e della città, donne e uomini indignati dalla consapevole negligenza della nostra amministrazione abbiamo creato un Presidio Permanente a Trento Nord, nel piazzale dell’officina Odorizzi, una delle future espropriate.
Vi invitiamo a partecipare per sostenere dal basso queste persone, per creare una comunità solidale e consapevole capace di incidere sulle scelte per il territorio e per il futuro!
L’appuntamento è al momento per ogni sabato mattina dalle 11 alle Officine Odorizzi, in via Brennero, di fronte all’OBI.
Assemblea espropriandi, proprietari e inquilini a rischio e solidali